I Francobolli di Macao: la nuova tendenza della filatelia
Una delle realtà filateliche di cui si sente molto parlare in questi ultimi anni e che viene sponsorizzata da molti commercianti e sicuramente quella di Macao. Anche io mi sono lasciato affascinare dalle sue emissioni eleganti e curate, pertanto ho pensato che fosse necessario approfondire l’argomento e condividerlo, per capire di cosa si stia parlando e quanto siano fondate queste sollecitazioni all'acquisto.
Innanzi tutto, cosa è Macao e dove si trova?
Si tratta di una regione amministrativa speciale facente parte della Repubblica Popolare Cinese, al pari di Hong Kong, da cui dista solamente 60Km. Un’isola, diventata a seguito di bonifiche una penisola, che per secoli è stata colonia Portoghese, l’ultima rimasta in Asia, fino al 20 dicembre del 1999, quando, secondo un concordato firmato anni prima era stato sancito il completo passaggio alla Cina, ma garantendone l’autonomia almeno per 50 anni, fino al 2049.
Proprio questo forte cambiamento amministrativo, a fatto si che nascesse questa nuova realtà filatelica. In quanto amministrazione speciale, Macao ha la propria moneta il Pataca (MOP) e a partire dal 2002 i propri francobolli, che non riportano più la dicitura “Provincia Portoghese”, ma “China”.
Le emissioni sembrano molto curate e di qualità superiore alla media asiatica, dai tratti ovviamente orientaleggianti. Il numero di emissioni annuali è fortunatamente limitato, si va da una decina ad una quindicina di emissioni l’anno. Ogni emissione, realizzata in minifogli è quasi sempre accompagnata da un bellissimo souvenir sheet e splendide FDC.
La nascita di un nuovo Paese o più in generale di una nuova amministrazione, comporta sempre molto interesse da parte del pubblico dei collezionisti, soprattutto nei primi anni di emissione, ed in modo particolare per realtà piccole come quella di Macao.
Perché questo interesse?
In particolare, il collezionista è attratto dall'idea di avviare una nuova collezione, dunque contenuta, e poterla seguire passo passo dall'origine, possibilmente a prezzi bassi, senza la difficoltà di dover ad un certo punto reperire pezzi difficili, emessi in epoche a lui lontane e che a lui non appartengono.
A questa idea, spesso si affianca l’altra, fomentata dai commercianti, ovvero che in pochi anni la collezione così avviata possa aumentare rapidamente di valore, da cui nasce l’incitamento ad “investire” nel collezionismo dei piccoli Paesi.
Dunque è giusto “Investire”?
La parola ‘investimento’ al di là di quello che si pensi, non va molto d’accordo con ‘francobolli’, in particolare se ad acquistare è un collezionista, il quale è più delle volte è spinto dalla passione e dal gusto per le cose, per il quale in realtà, l’investimento è solo una tentativo di giustificare il proprio acquisto.
Investire nella filatelia sicuramente è possibile, ci sono pezzi giustamente considerati ‘Beni di Rifugio’, ma va precisato che chi riesce a fare questo con successo, non è il collezionista, ma il puro investitore.
Tornando a Macao, l’interesse per i suoi francobolli è stato subito mondiale, ma si può dire sia esploso a partire dal 2015, si calcola che solo in Cina ci sono 20 milioni di collezionisti filatelici di cui una buona percentuale ha mostrato interesse fin dall’inizio. Difatti dalle prime emissioni con tirature che si aggiravano su i 200.000 pezzi oggi si è passati a tirature da 500.000 (poche meno di quelle attuali italiane) le quali potrebbero risultare eccessive per il territorio, ma ancora poche per il mercato filatelico. Difatti, si sta assistendo al Sold Out di ogni nuova emissione nell’arco di 15/30gg.
Molto indicativo è poter confrontare le quotazioni del catalogo Michel edizione 2015 ed edizione 2016, Un esempio per tutti:
il foglietto dell’anno del Cane emesso nel 2006 in 275.000 esemplari con valore facciale di 10 Pataca (MOP), poco più di 1€, nell'edizione del 2015 veniva quotato 3€, mentre nell'edizione del 2016 ben 100€. Come questo buona parte dei foglietti stanno subendo un simile aumento di quotazione.
In definitiva i dati disponibili sul mercato, fanno capire che l’interesse è tanto ed appoggiano indubbiamente chi incita all'investimento, ma personalmente credo che, come è avviene spesso per molti settori filatelici, dopo il boom iniziale ci possa essere una rapido calo dell’interesse che potrebbe trascinare con se anche i prezzi.
Questo, ovviamente, non è assolutamente, un deterrente, anzi, ritengo che si tratti di bellissime emissioni che rappresentano un valido movente per avviare questa collezione, soprattutto per chi come me è attratto dalla cultura orientale, ma l’importante è farlo con lo spirito giusto, quello del collezionista e non del cacciatore di affari. L’aumento delle quotazioni non può che far piacere a tutti, ma è rischioso far diventare questo il movente di una collezione.
Pertanto il consiglio che posso dare è guardare più da vicino queste emissioni e se corrispondono al proprio gusto o se l’idea di avviare una collezione contemporanea ben delineata vi attrae, di procedere acquistando man mano le nuove emissioni,maga trascurando per il momento le prime che vi sono sfuggite e che il mercato vi propone a prezzi altissimi, per le quali anche in futuro potrete provvedere e chi lo sa, magari a prezzi più convenienti di oggi.
Raffaele Musto
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